
La privacy esiste ancora
La privacy dei cittadini esiste ancora?
In queste ultime settimane negli Stati Uniti non si fa altro che parlare della fuga di notizie relativa al programma PRISM che ha messo in evidenza il complesso sistema di spionaggio costante, utilizzato dalle autorità americane per intercettare senza limiti i dati e le comunicazioni degli utenti.
Questo significa che la società ha diritto di accesso ai server di Facebook, di Google e di altri servizi popolari del web. E in Italia come va? Secondo la direttiva del 19 marzo 2013:
"l'architettura istituzionale deputata alla tutela della sicurezza nazionale relativamente alle infrastrutture critiche materiali e immateriali, con particolare riguardo alla protezione cibernetica e alla sicurezza informatica nazionali, indicando a tal fine i compiti affidati a ciascuna componente ed i meccanismi e le procedure da seguire ai fini della riduzione della vulnerabilità, della prevenzione dei rischi, della risposta tempestiva alle aggressioni e del ripristino immediato della funzionalità dei sistemi in caso di crisi".
In firma l'ex Presidente del Consiglio Mario Monti, ma attenzione perché l'articolo 11 è quello più interessante. Infatti, obbliga gli operatori di telecomunicazioni e gli Internet Service Provider a dare accesso ai servizi di sicurezza alle proprie banche dati per finalità legate alla sicurezza.
Secondo Sarzana questo non sarà uguale al programma PRISM americano ma sicuramente non è nemmeno così lontano.